Durante l' ultimo conflitto mondiale nei campi di prigonia furono costruiti in clandestinità dei ricevitori radio che contibuirono a mantenere saldo nei prigionieri quel tenue filo di speranza che legava le loro sorti all' andamento del conflitto.
Queste radio assunsero vari nomi: Caterina, Mimma, Teresina, Gea, tutte costruite sperimentando i più svariati materiali, la cui esatta consistenza si è un frammentata nel tempo.
Di queste vorrei ricordare Caterina, che risale al 1943/44, costruita dagli internati italiani nel campo di concentramento nazista di Sandbostel.
Dalle poche notizie che abbiamo, essa sembra nascere attorno ad una valvola introdotta clandestinamente e alcune pile da un volt e mezzo.
Con della grafite di una matita e della carta fu costruita artigianalmente una resistenza e una bobina venne ricavata da un portasapone cilindrico da barba in bakelite.
Assemblata e provata dopo ore ed ore di rischioso lavoro, riuscì a captare Radio Londra.
Delle dimensioni di una gavetta, fu alloggiata in una piccola cassetta di legno.
Le pile purtroppo andarono ben presto esaurendosi e dopo tentativi infruttuosi di costruirle con altro, tra cui monetine di rame alternate a dischi di zinco e stoffa,
fu deciso di utilizzare la corrente alternata.
Per fare questo occorreva però costruire un raddrizzatore a valvola con dei condensatori, che furono ottenuti con della carta stagnola interposta alle cartine delle sigarette raccolte fra i prigionieri.
I condensatori si dimostrarono però inadeguati e dopo ulteriori molteplici sperimentazioni (ovviamente condotte in clandestinità e a rischio della vita),
passarono alla costruzione dei ben più complessi condensatori elettrolitici.
Fu utilizzato dell'alluminio di alcuni barattoli e dello zinco, ritagliato dai lavatoi, per le armature e del bicarbonato di soda per l' elettrolita, dopo aver provato anche il liquido dei sottaceti e altri composti.
Il filo dell'antenna era tenuta in bocca e avvicinando ed allontanando un piede dal pavimento, si portava il ricevitore in prossimità dell'innesco, dove questo tipo di ricevitori hanno la maggiore sensibilità.
Con queste poche cose Caterina alleviò così, con la voce di Radio Londra, Parigi,Berlino, le angosce e sofferenze del lager di migliaia di prigionieri.